Palazzo Brancaccio è l’ultimo Palazzo del Patriziato Romano costruito nel 1880 nel cuore della Città Eterna per volontà del Principe Salvatore Brancaccio, esponente di una delle più antiche ed illustri famiglie del patriziato napoletano, e della propria consorte Mary Elisabeth Field, ricca ereditiera americana.

L’edificio – oggi tra le più prestigiose location di Roma – prende forma grazie al talento dell’architetto Gaetano Koch – uno dei più celebri nel panorama romano del XIX secolo, noto fra gli altri per la costruzione di Palazzo Koch di via Nazionale e dei due Palazzi Esedra in piazza della Repubblica – e di Luca Carini, altro architetto e scultore in voga in epoca umbertina.

Lo stile del palazzo richiama il classicismo barocco, racchiudendo in sé i caratteri dello sfarzo e dell’eleganza, ma con una linea di continuità tipica dell’arte classica. Le protagoniste sono le linee curve dagli andamenti sinuosi, spazi che legano pittura, scultura, stucchi, specchi, elementi valorizzati grazie a suggestivi giochi di luce ed ombre. Un’esuberanza decorativa che ha lo scopo di destare meraviglia e stupore, il tutto arricchito da un’ampia vena originale, condita dai canoni classici.